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Patria: 

"Liturgia Haeresis"

Triumphsword - Vocals 
Mantus - Guitar, Bass, Drums 


 

 

 

01. Death's Empire Conqueror  04:41
02. Underworld Temple  03:54
03. Sons of Destiny  03:49
04. Nevoeiro 05:05
05. Transcendental 03:43
06. Legio Mortis Nostrae 02:59
07. Umbra Patri 03:53
08. Darkland Worship 04:19
09. Liturgia Haeresis 06:24
10. Black Winter Day (Amorphis Cover) 03:54

 

The album is available in 3 panel DIGICD and limited 12" LP with Poster.

The single "Death's Empire Conqueror" is available through Itunes: http://itunes.apple.com/us/album/deaths-empire-conqueror-single/id421249236


Myspace www.myspace.com/blackmetalpatria
Facebook www.facebook.com/blackmetalpatria
Youtube www.youtube.com/blackmetalpatria


LabelDrakkar Productions www.drakkar666.com 


Recensione in italiano

Per cultori e sfegatati.


“Liturgia Haeresis” è il terzo full dei brasiliani Patria. Direttamente dalla terra dei Sepultura i nostri non ci devastano le orecchie con il feroce thrash/death (poi tribal-post-hardcore ecc..??!?) sound dei fratelli Cavalera ma ci riporta in mente il freddo gelo del Black Metal made in Scandinavia.

Photo by Jeferson Bonatto

A prescindere dalla posizione geografica l’album in questione si assesta sullo stesso livello di altre migliaia di dischi usciti dal 1990 ad oggi e non aggiunge veramente nulla di nuovo. Per molti è un pregio, per altri è un difetto imperdonabile. Ad essere sinceri analizzando il disco non si nota nessun “picco” compositivo o grande intuizione da farti sobbalzare dalla sedia. Diciamo solo che il duo composto da Triumphsword (voce) e Mantus (strumenti), di certo innamorati dei fiordi norvegesi, fanno il loro “sporco lavoro” regalandoci 10 brani di puro black metal con tutti i cliché del genere: chitarre in tremolo picking, blast beat e screaming tagliente.

Danno fine alla ripetitività brani come “Legio Mortis Nostrae” o la quarta “Nevoeiro” dove si nota una sorta di vena “liturgica” e piu ragionata. Il riffing a volte si fa meno aggressivo come nel particolare arpeggio dell’ottava traccia “Umbra Patri”.

 

Sono convinto che analizzare un disco del genere abbia veramente poco senso. Si tratta certamente di musica per cultori e sfegatati seguaci di un certo modo di fare Black Metal. Anche i Patria lo sanno ed è di certo la passione che spinge questi musicisti a continuare a percorrere questa strada!

Concludo lasciandovi con delle domande: abbiamo effettivamente ancora bisogno di dischi del genere? Il Black Metal degli anni ’90 ha già espresso tutto il suo potenziale? Lascio ad ognuno di voi le proprie risposte. Io ho le mie..ma le tengo per me!



written by  Andrea Scimone  

    

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